Prime riflessioni..

Fin da bambina, ho provato il desiderio di scrivere e raccontare quanto stavo vivendo. Non pensavo di tenere un vero e proprio diario, non erano i singoli fatti che desideravo annotare, volevo solo esprimere, con parole scritte, i sentimenti e le sensazioni provate durante il corso della mia esistenza.

Oggi, da grande, ho rivisto il mio desiderio di fanciulla con la necessità, la voglia di esprimere qualcosa di più ampio, più generalizzato, qualcosa «di più».

Quello che ho compreso recentemente è che siamo noi stessi a creare la nostra vita, siamo noi stessi ad affollarci l’esistenza con prove e batoste al solo scopo di capire il perché le stiamo affrontando. Se siamo particolarmente resistenti all’apprendimento, le prove saranno ancora più dure, le batoste più forti.

«Non sarebbe più semplice che la Vita fosse più esplicita a comunicarci quello che dobbiamo imparare?» Ecco l’altra domanda che naturalmente ci facciamo dopo aver capito il concetto… peccato che, anche qui, il problema siamo sempre noi che non vogliamo capire, perché la Vita è esplicita, ma non per chi si tappa occhi e orecchie per non vedere e sentire.

Vediamo spesso la strada in salita, ma quanto dipende da noi volerla vedere così? Anni faticosi, rapporti complessi e pesanti, tutto sembra mostrarci il negativo intorno a noi.

Negli ultimi anni la scienza ha fatto passi da gigante e sta mettendo in crisi le «certezze» che avevamo in passato; la fisica quantistica, la teoria delle stringhe, ecc. tutto per portarci a capire che siamo materia che vibra e che la nostra vita è percepita felice o infelice in base al tipo di vibrazione che proviamo, che emettiamo.

Momento di difficoltà? Cosa c’è di meglio che spostare la nostra negatività sul positivo? Facciamo o pensiamo a qualcosa di bello e piacevole, impegniamo i nostri pensieri su cose positive, di vibrazioni più alte. A volte basta solo guardare un tramonto o il sorgere del sole, un albero, un bambino, una coppia che si bacia, una nonna assieme al suo nipotino.

Quanta volontà c’è in noi di trasformare come Re Mida il metallo in oro? Quanto vogliamo realmente uscire fuori dai nostri noiosi e ripetitivi loop mentali e sorridere alla vita?

Certo, dobbiamo affrontare avvenimenti che inevitabilmente ci si presentano davanti, come ad esempio la morte delle persone a noi care… il dolore, la sensazione angosciante della mancanza che da quel momento in poi sentiremo dentro di noi…

Quando ho perso mio padre ho provato una dolore immenso, un vuoto dentro che mi toglieva il respiro. Realmente, faticavo a respirare.

In quel momento mi sono detta di vivere alla giornata, di vivere il presente, senza pensare a “ieri”, perché sarebbe stato troppo doloroso, come lo sarebbe stato pensare al domani perché il pensiero della sua assenza sarebbe stato devastante.

Assieme a mia sorella e ai miei cari, ho affrontato la quotidianità, pensando solo a quello che stavo facendo in quel momento, e tutto è stato più facile, più semplice.

Quando, a distanza di due anni, ho perso anche mia madre, mi sono resa conto di aver percepito tutto in modo naturale; provavo dolore ma non avevo più quella sensazione sconosciuta e terribile, sapevo cosa avrei provato.

Ho continuato a vivere pensando solo al momento presente; se lo sguardo andava indietro, era solo uno sguardo fugace, al futuro ho lasciato solo speranza e serenità.

Sono stata anche molto fortunata.

Io, che credo nell’immortalità dell’anima, anche se in modo decisamente diverso dalla religione cattolica, ho fatto un sogno e nel sogno ho incontrato i miei genitori.

Li ho visti sereni e sani, li ho abbracciati e li ho lasciati andare.

Può un sogno portare serenità? Nel mio caso decisamente si, e sono andata oltre.

Quando il pensiero vola a loro, invece di crogiolarmi nel ricordo doloroso, associo subito qualcosa di bello e gioioso che abbiamo fatto insieme, qualcosa che mi hanno insegnato e che, da allora, porto sempre con me.

Pensiero gioioso… ecco un’altra parolina magica… gioia!

La gioia, insieme alla gratitudine e al rispetto è l’anticamera dell’Amore. Mi piace scrivere “Amore” con la “A” maiuscola, perché così ho la sensazione di riferirmi con chiarezza e semplicità a quella vibrazione di cui vi parlavo prima, la più alta e positiva possibile.

Modificare il negativo in positivo… è così semplice il segreto per affrontare la vita? Per migliorare la propria vita?

Basta avere paura… basta ascoltare notizie terribili alla televisione e alla radio, basta. Non voglio più guardare racconti e testimonianze di fatti impregnati di dolore e sofferenza, di non amore. Non voglio neppure scrivere la parola che corrisponde al non amore, voglio consapevolmente rifiutare tutto ciò che mi rende triste e addolorata, soprattutto quando non sono in grado di modificare quanto è accaduto.

Voglio mantenere alta la mia vibrazione, perché, se esiste la legge di attrazione, è più facile che il pensiero negativo attragga altro negativo ed io voglio che i miei pensieri positivi attraggano altri pensieri e fatti positivi.

Cerco di cambiare quello che posso cambiare. Al momento, devo semplicemente cambiare me stessa.

❤️

Iniziamo insieme..

Oggi ho attivato il mio blog.

Qui scriverò i miei pensieri con parole affidate al cuore del vento.. proprio così! Vorrei che viaggiassero nell’aria come i semi del soffione…!

Buffo quanto è successo… ho scritto un post su Facebook che ha riscosso interesse da parte di tanti.   Alcuni mi hanno detto di aver apprezzato molto quelle poche righe… così mi è venuta l’idea di attivare un blog.

Mi sono anche ricordata di aver già pensato in passato di farlo, ma poi la quotidianità e gli impegni hanno preso il sopravvento e tutto è rimasto solo nella mia mente.

Visto che nulla accade per caso, probabilmente questo è il momento giusto.

Paola